L’acqua è una risorsa vitale, fondamentale per la sopravvivenza di ogni forma di vita sulla Terra.
In Italia, però, c’è un problema che minaccia la disponibilità di questo prezioso liquido: la cattiva gestione delle risorse idriche.
Spesso, la colpa viene attribuita alle piscine, ma la realtà è molto più complessa di quanto si possa immaginare.
In questo articolo, esploreremo il problema dell’acqua in Italia, evidenziando che incolpare esclusivamente le piscine è ingiusto e fuorviante.
1) L’Inefficienza degli Acquedotti
Prima di trarre conclusioni affrettate, dobbiamo confrontarci con una realtà scomoda: la rete degli acquedotti italiani è in condizioni pessime.
Secondo le stime dell’Istat, il nostro paese perde circa il 42% della sua acqua potabile per via di perdite nell’infrastruttura. Questo significa che quasi la metà dell’acqua che preleviamo non arriva mai nelle nostre case.
2) L’Uso dell’Acqua nell’Agricoltura e nell’Industria
Altro aspetto importante da considerare è il consumo d’acqua in agricoltura e nell’industria, che rappresentano rispettivamente il 70% e il 22% del prelievo totale di acqua dolce. A confronto, l’uso domestico, comprese le piscine, rappresenta solo l’8%.
3) L’Uso Inefficace dell’Acqua Domestica
Nel contesto domestico, sprechiamo notevoli quantità di acqua senza rendercene conto. Per esempio, calcolando due momenti di igiene orale al giorno, utilizziamo mediamente 32 litri d’acqua al giorno, quando potremmo ridurre tale consumo utilizzando meno di mezzo litro al giorno se evitassimo di lasciare il rubinetto aperto mentre ci sciacquiamo la bocca. Inoltre, ogni volta che tiriamo lo sciacquone del water, perdiamo dai 5 ai 7 litri di acqua potabile.
4) La Doccia e il Bagno
Il tempo passato sotto la doccia è un altro aspetto da prendere in considerazione. Una doccia di cinque minuti al giorno consuma circa 75-80 litri d’acqua, mentre un bagno richiede circa 150 litri. Cucinare e lavare i piatti aggiungono ulteriori 40-50 litri d’acqua al consumo quotidiano, a meno che non utilizziamo la lavastoviglie, ma solo se è piena. Persino la semplice azione di lavarsi le mani prima di sedersi a tavola contribuisce con 6 litri.
5) La Verità sulle Piscine
A questo punto, dovremmo chiederci quanto le piscine siano davvero responsabili della crisi idrica. Sorprendentemente, il riempimento o il rabbocco di una piscina domestica rappresenta solo lo 0,5% del consumo d’acqua di un’abitazione media. Mantenere un giardino richiede il 30% dell’acqua, il bagno il 25%, e la toilette un ulteriore 25%. Quindi, alimentare una piscina richiede una quantità d’acqua inferiore rispetto a molte altre attività domestiche.
In conclusione, accusare le piscine come principale causa della crisi idrica è un errore. La situazione richiede una visione più ampia e la comprensione dei veri fattori che contribuiscono al problema delle risorse idriche.
È fondamentale concentrarsi su miglioramenti nell’efficienza idrica, sull’infrastruttura degli acquedotti e su comportamenti più sostenibili in tutte le aree della nostra vita, piuttosto che puntare il dito su un bersaglio facile.
Solo affrontando tutte le sfaccettature del problema potremo sperare di preservare le nostre preziose risorse idriche per le generazioni future.
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